Alessio Pietrobattista "www.agrodolce.it"
10° posto per il Brunello di Montalcino2011 Corte dei Venti 2010. "Un Brunello capace di ammaliare ..."

Benvenuto Brunello 2016 Agrodolce Awards: i nostri premi.
di Alessio Pietrobattista

Come ogni anno Agrodolce è presente all’anteprima di uno dei vini più importanti nel panorama nazionale, il Brunello. Al vaglio l’annata 2011, annata calda e siccitosa che però ha visto buoni risultati nella denominazione, dimostrando quanto i produttori abbiano imparato a gestire al meglio annate estreme dal punto di vista climatico, tanto da far propendere per la valutazione di 4 stelle da parte del Consorzio.
L'ANTEPRIMA DI BENVENUTO BRUNELLO QUEST'ANNO HA OTTENUTO L'EFFETTO DI UNA GENERALE RIVALUTAZIONE DELL'ANNATA 2011 Valutazione che mi trova maggiormente concorde rispetto ad esempio alle medesime stelle assegnata alla 2009, soprattutto perché affianco ai Brunello 2011 era presente una folta schiera di Brunello Riserva 2010. Risultato? Le aspettative verso questi ultimi sono state in parte disattese con molti vini in cui si sono riscontrati eccessi tannici e legno invasivo da un lato, oppure vini troppo scarichi e senza il necessario plus che la tipologia dovrebbe avere. L’effetto ottenuto è stato di generale rivalutazione della 2011 come addirittura superiore alla 2010, rivalutazione che non mi trova concorde (a parte casi specifici): la 2010 è effettivamente una grande annata e per me superiore alla 2011, è la Riserva a mettere in discussione questo gap. Questo perché è naturalmente una tipologia complicata per i lunghi affinamenti e, a volte, lo è resa ancor di più perché per alcuni produttori è sinonimo di affinamenti diversi e maggiormente invasivi rispetto alla tipologia annata. Insomma: Biondi Santi non ci si inventa da un anno all’altro, la Riserva per essere percepita come tale deve avere un plus che non derivi solo dalle tecniche di cantina. Ma anche tra i 2010 ottime cose si sono trovate, scopriamole insieme.

10-Premio: Saranno Famosi – Brunello 2011 Corte dei Venti.
Lo scorso anno molti mi avevano parlato bene dell’azienda, annunciandola come una delle aziende emergenti della denominazione. Ero stato un po’ più tiepido nel giudizio, quest’anno i passi in avanti sono stati davvero convincenti. Un Sangiovese che fa della solarità e della rilassatezza espressiva la propria cifra stilistica, tra profumi di incenso orientaleggianti, arancia e erbe aromatiche. Un Brunello in salsa mediterranea capace di ammaliare per la piacevolezza dell’insieme.

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