Bordolese, Champagnotta o Renana
Quanti tipi di bottiglie esistono

Curiosità sul Vino 02 dic 2020

Siete a fare un giro nella vostra enoteca di fiducia o in un supermercato e trovate nello scaffale una distesa di bottiglie di vino dalla forma non sempre uguale, infatti, notate quella “classica” che avete sempre visto e acquistato e altre dalla forma più inusuale, più grandi, più piccole, allungate o panciute.

Ecco di seguito le principali tipologie di bottiglie che esistono nel mondo del vino!

Un po' di storia

Forse non sapete che il nome delle bottiglie deriva dai territori di origine in cui sono state concepite e a cui sono tradizionalmente legate, in tempi antichi si utilizzavano dei contenitori più o meno rotondeggianti e di vario materiale come il cuoio. Verso la fine del Trecento si vede l’utilizzo del fiasco chiantigiano, mentre è con il Settecento che le prime bottiglie soffiate, in Francia, diventano di uso comune per il contenimento del vino.

Nell’Ottocento la produzione di bottiglie in vetro diviene importante e passa presto a una scala industriale, ogni territorio aveva la sua tipologia di vino e collegata ad essa dunque un tipo di bottiglia che ancora oggi ha lo stesso nome e la stessa forma.

Prima di parlare delle varie tipologie ricordiamo se non lo sapete che la forma di una bottiglia di vino è composta da varie parti di cui:

• Anello: è la parte più in alto prima del collo, quella dove c’è il buco per il tappo per intenderci;

• Collo: è la parte immediatamente sotto l’anello che congiunge l’inizio della bottiglia al suo corpo;

• Spalla: è la curvatura che dal collo scende fino al recipiente cilindrico della bottiglia;

• Corpo: è il recipiente centrale dove il vino viene contenuto;

• Base: è il fondo della bottiglia che si appoggia sulla superficie, ha una rientranza pronunciate come ben saprete che serve a trattenere sul fondo tutte le impurità e residui del vino.

Bordolese

La più famosa e utilizzata per quanto riguarda i vini tradizionali il cui contenuto è 75 cl. è il formato Bordolese che come dice il nome proviene dalla regione francese Bordeaux, la spalla pronunciata di questa bottiglia è utile per la separazione di eventuali residui accumulati sul fondo durante l’affinamento. E’ di colore molto scuro per i vini rossi (che non amano la luce) mentre trasparente o verde chiaro per i vini bianchi, esiste anche la variante a spalla alta, più elegante della classica.

Champagnotta

Questa variante della Bordolese è un altro modello della Champagne Cuvée ed è costituita da un collo più allungato e un corpo molto più ampio ed è quella classica utilizzata per spumanti brut dolci e Champagne, da cui il nome e la zona di origine (oggi denominata Grand Est della Francia).

Renana

La bottiglia Renana è un formato molto in voga per l’imbottigliamento di vini bianchi, ha una forma molto più allungata e affusolata, tanto da essere soprannominata “flauto” e presenta quindi una spalla molto meno pronunciata, perché difficilmente i vini bianchi presentano le impurità e detriti presenti nei rossi. Il nome come per tutte, deriva dalla sua zona di origine in questo caso la valle del Reno in Germania.

Molti altri formati sono di uso comune per l’imbottigliamento come la Marsalese, l’Albesia, la Borgognotta, la Pulcinella, tutte bottiglie con proprie caratteristiche atte a contenere in maniera ottimale i vari vini e derivati, come marsala, vini dolci, distillati e altro ancora.




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