10 curiosità sul Brunello di Montalcino
Che forse ancora non conosci

Il Brunello di Montalcino è sicuramente uno dei vini rossi italiani più famoso nel mondo, la sua fama è dovuta ad un’avvincente storia nemmeno troppo antica che ha fatto di questo vino una vera leggenda della cultura enologica.

Ma sei sicuro di sapere tutto del Brunello di Montalcino?

Ecco a te dieci curiosità sul Brunello che forse non conoscevi!

1. Il nome: Brunello deriva dal termine “bruno” che significa scuro in dialetto, con questo termine si era soliti chiamare il tipo di uva Sangiovese Grosso, quella che si usa in purezza per produrre il famoso vino in questione.

2. L’inventore: di fatto il primo viticoltore che ha sperimentato con questa tipologia di vitigni di Sangiovese Grosso è stato un chimico e farmacista della famiglia Biondi Santi, Clemente Santi, che a metà ottocento iniziò a impiantare vigneti per ricavare il suo Brunello, frutto di ampi studi sull’argomento.

3. Il prezzo: il Brunello di Montalcino ha il primato di essere il vino più caro d’Italia, questa è in realtà una positiva qualità poiché il Brunello ha bisogno di un processo produttivo e di affinamento molto lungo nel tempo. Gli sforzi dei produttori vengono riconosciuti da questo alto valore di mercato, ad oggi si attesta sugli 893 euro al quintale e 500 mila euro per ettaro.

4. La mattonella della valutazione d’annata: ogni anno si svolge a Montalcino un evento chiamato “Benvenuto Brunello” in cui una selezione di esperti valuta l’annata della vendemmia e assegna da una a cinque stelle in base alla qualità, viene realizzata dunque una mattonella a tema annuale che viene poi firmata da importante personalità nazionali e internazionali.

5. Cinque anni di affinamento per essere commercializzato: il Brunello di Montalcino per essere tale deve subire un affinamento di minimo cinque anni in botti di rovere più altri sei mesi in bottiglia, solo a quel punto può essere immesso sul mercato. Questo lungo processo di affinamento è quello che dà il così alto valore a questo pregiatissimo vino.

6. La citazione letteraria: Il Brunello di Montalcino è stato citato in un giallo di Agatha Christie dove il colpevole ad un certo punto del racconto dichiara “al momento del delitto stavo degustando una bottiglia di Brunello di Montalcino dell’anno millenovecento…” e l’alibi cade poiché in quell’anno non era stato ancora commercializzato il Brunello dell’annata in questione.

7. Edizione limitata: Esistono molte edizioni limitate di bottiglie di Brunello, ovviamente, una tra queste che è possibile ancora trovare in commercio è un’etichetta Biondi-Santi (la dinastia che di fatto ha inventato il Brunello) con una bottiglia dell’anno 1967 numerata B3900 che si attesta sul costo di € 3.500. Ma esistono anche di più costose.

8. Denominazione Docg: Nell’anno 1980 il Brunello di Montalcino fu la prima etichetta a ricevere la preziosa denominazione Docg: Denominazione di origine controllata e garantita, grazie a questo prezioso marchio di stato inizia l’ascesa del Brunello nel panorama internazionale, il prezioso vino è protagonista in fiere, eventi, premi e riconoscimenti a livello mondiale.

9. Il periodo tra le due Guerre: Benché la dinastia Biondi-Santi ha iniziato la sperimentazione e la coltivazione in massa del tipo di Sangiovese Grosso a metà dell’Ottocento, bisogna sapere che nel periodo a cavallo tra le due Guerre Mondiali la produzione di questi vigneti a Montalcino venne bruscamente interrotta e azzerata, cosa che gettò non poche difficoltà nel mercato vinicolo dell’epoca. Solo verso gli anni Cinquanta si ha una rapida ripresa della produzione per attestarsi a livelli ottimali solo dopo gli anni Sessanta.

bold;(|10. Altro primato mondiale): il Brunello di Montalcino è stato il primo vino di fascia alta, quindi di estrema qualità e alto costo ad essere stato venduto a milioni di bottiglie nel mondo. Infatti prima di allora nessuna bottiglia di questa fascia qualitativa era stata prodotta in così grandi quantità per i mercati, inoltre è stato il primo vino rosso italiano ad essere stato nel mondo dell’alta qualità, dominata prima dalle sole cinque uve francesi.

Il Brunello ha creato così un’intera porzione di mercato internazionale intorno al vino Made in Italy che prima era sconosciuto, essendo di fatto uno dei prodotti più amati del nostro bel Paese.






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