Il Sangiovese Grosso
Il vitigno del Brunello di Montalcino

Il Brunello di Montalcino è uno dei vini più pregiati della cultura enologica italiana, si sa, ma a fare così speciale questa punta di diamante del Made in Italy è sicuramente anche la tipologia di vitigno dedicato alla produzione di questo vino: il Sangiovese Grosso, chiamato così a causa della buccia degli acini molto spessa rispetto ad altre qualità di uve a bacca rossa. Scopriamo tutte le caratteristiche di questo vitigno di punta!

Corte Dei Venti



Sangiovese: un vitigno versatile


Quando parliamo di Sangiovese ci stiamo in realtà riferendo a diversi cloni differenti diffusi e differenziati durante il trascorrere dei secoli nei diversi territori della nostra penisola. A tal proposito, quelli maggiormente diffusi sono senza dubbio il sopracitato Sangiovese Grosso, celebre con il nome di Brunello. Tuttavia, la sua denominazione cambia in base alla località, tant’è che a Montepulciano è conosciuto come Prugnolo Gentile. Di conseguenza, possiamo affermare come il Sangiovese rappresenti un vitigno dall’indubbia versatilità unita a un’ottima capacità di adattamento. Inoltre, è una coltivazione a maturazione tardiva dal sapore corposo la cui resa è per lo più costante e solitamente si dimostra molto produttiva. A tal proposito, sarà proprio il viticoltore a dover limitare questa forte crescita di uva per mantenere il vino qualitativamente eccellente. Il Sangiovese non necessità di particolari esigenze per quanto concerne il terreno in cui cresce, ma il risultato migliore viene restituito dalle terre argillose e calcaree.
Diversamente, tende a preferire un clima caldo e secco in quanto ha la tendenza a soffrire negli ambienti caratterizzati da temperature più rigide e dell’elevato tasso di umidità.

I vitigni che si trovano in tutto il Comune di Montalcino e dedicati alla produzione del famosissimo Brunello sono di tipologia Sangiovese Grosso, chiamato così a causa della buccia degli acini molto spessa rispetto ad altre qualità di uve a bacca rossa.

Il Sangiovese Grosso è un clone del Sangiovese originale che venne impiantato da Clemente Santi, della dinastia Biondi-Santi che è di fatto il primo chimico, farmacista e agricoltore ad aver sperimentato con questi vitigni per dare origine ad un tipo di vino di Sangiovese Grosso in purezza.

Questo vitigno prospera grazie al clima mediterraneo di Montalcino e nel caso della Cantina Corte dei Venti a fare sì che l’uva Sangiovese Grosso ottenga una ottima qualità e parte zuccherina è la speciale conformità del terreno, non troppo arido e l’incrocio di un profluvio di venti che donano alle viti un aspetto sano ed asciutto.


Il vitigno di Sangiovese Grosso viene coltivato in tutta la zona di Montalcino e costituisce uno dei patrimoni enologici più famosi e importanti di Italia, si stima che un ettaro di questo vigneto arrivi a costare anche 500.000 euro e la sua produzione è destinata al solo Brunello e Rosso di Montalcino. L’uva di questo vitigno è dunque particolarmente adatta alla produzione di vini rossi importanti, per le sue caratteristiche come gli elevati tannini e una buona acidità che in fase di vinificazione restituisce il migliore nettare di Bacco prodotto nelle terre toscane.

I vitigni della Corte Dei Venti

L’uva di questo vitigno è dunque particolarmente adatta alla produzione di vini rossi importanti, per le sue caratteristiche come gli elevati tannini e una buona acidità che in fase di vinificazione restituisce il migliore nettare di Bacco prodotto nelle terre toscane.

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I migliori abbinamenti gastronomici


Quali sono le pietanze che meglio si sposano con in Sangiovese? Quando il vino è un Riserva, non si può escludere un abbinamento con piatti a base di carne, specialmente tenendo in considerazione la sua struttura tannica legata a un’acidità piuttosto spiccata. Tuttavia, il Sangiovese non disdegna certo un accostamento con alcuni piatti toscani, tra cui i famosi pici al ragù di cinghiale. Inoltre, risulta particolarmente indicato anche con le paste ripiene, con le bistecche e con tutte le carni rosse cotte alla griglia, ma ben si adatta anche ai formaggi stagionati, ai salumi e alla selvaggina.

Diversamente, le sue versioni più "fresche" e meno elaborate rendono questo vino adatto agli abbinamenti ittici, come ad esempio sgombri o sardine. Il tutto senza considerare il suo straordinario sposalizio con le zuppe a base di pesce.
Tutte queste caratteristiche sono in grado di rendere il Sangiovese uno tra i vini rossi più versatili, e capaci di adattarsi a infinite possibilità enogastronomiche.

Alcune curiosità su questo vitigno unico


Il Sangiovese non viene impiegato per la sola produzione di vino rosso; infatti, dall’appassimento delle sue uve viene ricavato anche un particolare vino passito, comunemente noto con il nome di Vin Santo Occhio di Pernice. Quest’ultimo viene prodotto a Montepulciano, nella Rufina, nel Chianti e a Carmignano e il suo processo produttivo è identico a quello impiegato per i classici Vin Santi. Tuttavia, invece che impiegare uve bianche verranno utilizzate prevalentemente le uve rosse, tra cui proprio le varianti Sangiovese addizionate con piccoli quantitativi di Canaiolo e Malvasia Nera. Tale denominazione è chiaramente legata alla colorazione stessa del vino, legata senza dubbio al suo color ambrato vivo tendente a un vibrante rosso rubino.
I suoi aromi sono decisamente esplosivi, ma sorseggiandolo è possibile apprezzare un carattere più morbido e vellutato. Il tutto all’insegna di una freschezza unica che ne invoglia il consumo, ma sempre estremamente bilanciata con le altre caratteristiche del prodotto.

Come accompagnare il San Sangiovese

Temperatura di servizio del Sangiovese


La temperatura ideale per servire il Sangiovese varia in base alla tipologia di vino realizzato usufruendo di questo pregiato vitigno. Infatti, si parte dai 18 gradi in su, preferibilmente 20/22 per il pregiato e celebre Brunello di Montalcino, al fine di esaltarne le note floreali. Il tutto ricordandosi di aprirlo con un po’ di anticipo per favorirne l’ossigenazione. Lo stesso discorso è valido per il Vino Nobile di Montepulciano. Diversamente, il Rosso di Montalcino può essere servito anche a una temperatura inferiore, pari a circa 16 gradi.
Infine, nel caso in cui il vino scelto sia particolarmente giovane è bene versarlo in un decanter al fine di ossigenarlo adeguatamente per esaltarne profumi e sapori prima della degustazione finale accompagnata da qualche prelibatezza gastronomica.

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