Brunello di Montalcino
Le annate migliori da gustare

La top ten dei vini più amati d’Italia contiene sicuramente tra i primi posti l’intramontabile Brunello di Montalcino, prodotto nel Comune omonimo nella splendida Val D’Orcia ed esportato in tutto il mondo.
Abbiamo visto nel dettaglio tutta la storia del Brunello che è davvero avvincente per la modalità con cui dall’ottocento in poi questo vino si è imposto nel mercato fino a diventare un vino di rilievo mondiale e pluripremiato. Vediamo insieme quali sono le migliori annate di questo caposaldo della tradizione vinicola italiana.




La storia del Brunello in breve


La nascita del Brunello di Montalcino è dovuta a Clemente Santi, chimico e farmacista che sul finire dell’Ottocento inizia a sperimentare con i vigneti ricavando un Sangiovese Grosso con cui produrre un vino in purezza.

Dal 1870 al 1945 la produzione di Brunello si sussegue con un incremento graduale e costante ma senza ancora imporsi nel mercato internazionale e anzi durante le due Guerre Mondiali si ebbe anche uno stop alla coltivazione dei vitigni destinati al Brunello, che riprese soltanto negli anni sessanta.

Nel 1966 il Brunello ottiene la famosa denominazione DOC e si crea un consorzio di tutela dove confluiscono molte cantine che producono il famoso vino e l’ascesa continua fino agli anni ottanta dove il Brunello ottiene anche la denominazione DOCG e la sua fama è ormai su scala mondiale.

Per essere commercializzato come Brunello di Montalcino, devono passare almeno cinque anni dall’anno della vendemmia più altri sei mesi di affinamento in bottiglia, per questo motivo il Brunello è un vino molto prezioso e tra i più costosi in vendita, alcune annate hanno davvero un costo esorbitante e sono destinate ai soli collezionisti che possono permettersele.

Annate Brunello

Come si selezionano le migliori annate di Brunello


Come saprete le annate di un vino sono molto importanti poiché si differenziano tra loro a causa di una serie di fattori che influenzano il prodotto finale che trovate in bottiglia.
In questo senso, il clima gioca un ruolo fondamentale per le annate del vino, infatti, si deve tener presente la differenza climatica, l’alternanza di pioggia e sole, l’escursione termica, ma anche la quantità di produzione della vigna, il grado zuccherino raggiunto al momento della vendemmia.
Anche la zona di produzione influisce sul giudizio delle annate, per questo, se un Brunello di Montalcino ha un’annata ottima non è detto che per un altro tipo di vino prodotto in una zona diversa d’Italia sia lo stesso.
A stabilire quali sono le annate migliori del Brunello è il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino che attraverso un team di Commissari di degustazione, composto da venti esperti del settore, nel mese di gennaio di ogni anno valutano attentamente tutte le caratteristiche che abbiamo raccolto sopra, quindi fanno un’analisi chimica e organolettica, valutano il clima, le piogge, ogni minimo dettaglio per assegnare da una a cinque stelline all’annata della vendemmia da cui nascerà il Brunello.

Quali sono le migliori annate del Brunello di Montalcino


La Commissione ha valutato nel corso del tempo tutte le annate del Brunello di Montalcino, dal 1945 ad oggi ed ecco di seguito le annate della vendemmia che hanno ottenuto cinque stelle su cinque:

• 1945
• 1955
• 1961
• 1964
• 1970
• 1975
• 1985
• 1988
• 1990
• 1995
• 1997
• 2004
• 2006
• 2010
• 2012
2015
2016
• 2019

Una curiosità
Dal 1992 l’annata del Brunello viene celebrata con un tema e un beniamino che firma la piastrella ad esso dedicata: per esempio il 2010 era dedicato ai 150 anni dell’Unità d’Italia, il 2018 è stato firmato da Alex Zanardi e il 2019 da Giovanni Malagò.

Degustazioni a Montalcino

Uno sguardo alle ultime annate di Brunello di Montalcino


2017
Il Brunello di Montalcino del 2017 è stato condizionato da una primavera decisamente gradevole e mite, che ha permesso agli acini di Sangiovese di maturare velocemente, anticipando la fioritura.
Maggio ha visto crescere le temperature al di sopra della media, portando a una resa superiore di tutte le vigne, ma soprattutto quelle più vecchie e solitamente meno produttive, ma solo in termini di dolcezza delle uve.
La perfezione del prodotto è stata quindi raggiunta sia grazie a un aumento della qualità ma non della quantità, che è calata di circa il 30% rispetto al passato.
Nel corso dell'estate il caldo si è mantenuto costante, diminuendo nelle prime settimane di agosto con un calo inaspettato dei gradi, apportando un beneficio alla pianta e al grappolo in generale.
Il Brunello di Montalcino del 2017 si riconosce per il suo colore intenso e rosso rubino, che appare più cupo rispetto ad alcune annate precedenti.
Il sapore è ricco e fortemente aromatico, tannico al punto giusto al palato e con delle note fruttate.
Ciò che emerge con maggiore evidenza sono i frutti di bosco, le more mature e i lamponi, oltre che un retrogusto amaro dato dal sentore di liquirizia.
L'acidità si mantiene su un livello di equilibrio, dando vita a bottiglie ben bilanciate e dal sapore gradevole al palato, lasciando una sensazione di freschezza.

2016
La primavera del 2016 è stata caratterizzata da piogge ben distribuite nel corso del mesi, che hanno concesso alla vite uno sviluppo costante senza mettere in difficoltà la sua crescita o rovinare il terreno. Il mese di luglio è stato particolarmente caldo, tuttavia ha visto cadere precipitazioni nei suoi giorni centrali che hanno donato un nuovo equilibrio alla pianta, consentendo un suo sviluppo ulteriore per arrivare all'autunno al massimo dello sviluppo.
Una maturazione così progressiva è essenziale affinché gli aromi siano forti e decisi alla fine, con i tannini che si mantengono in un range adeguato e donano un sapore asciutto e secco al palato.
Il colore del Brunello di Montalcino del 2016 è rosso acceso, con le note fruttate che emergono in maniera preponderante e si evincono in tutte le loro note aspre e dolci allo stesso tempo.
Forte è il sentore boschivo ed erbaceo, così come quello leggermente legnoso.
Si tratta di un'annata di ottimo livello dal punto di vista dell'acidità, con il pH registrato sempre su valori bassi e una serie di bottiglie dal bouquet quasi perfetto come bilanciamento.

2015
Nonostante l'inverno del 2015 sia stato poco piovoso, le precipitazioni sono giunte piuttosto copiose in primavera, dando la possibilità di creare una riserva idrica per l'estate afosa.
L'estate è stata calda ma non da record, mentre il mese di settembre si è caratterizzato per giornate miti e serate leggermente più umide.
L'escursione termica ha agevolato la maturazione dell'uva, dando vita a degli acini dal giusto livello zuccherino.
I tannini delle bottiglie del 2015 si sentono in maniera preponderante, così come le vivaci note fruttate e il sentore boschivo di erba appena tagliata e cespugli di frutti rossi.
Nonostante si parli di un gusto molto penetrante, il bilanciamento è considerato ancora di alto livello e le bottiglie sono vendute tra le migliori dell'ultimo decennio.

2014
Tutto l'anno 2014 è stato caratterizzato da temperature piuttosto miti, con un inverno temperato e una distribuzione delle piogge benefica per la vite.
Il terreno è riuscito ad accumulare le giuste riserve idriche e creare dei grappoli sani e zuccherini al punto giusto.
L'estate è stata invece più piovosa e talvolta è risultato difficile gestire il terreno e lo sviluppo corretto della pianta ma, con una serie di accorgimenti, si è riusciti a ottenere una resa ottimale dal punto di vista della qualità e della quantità.
Il colore del vino è rosso acceso e piuttosto intenso, le note sono tutte ben percepibili e preponderanti, i tannini sono presenti al punto giusto e non infastidiscono il palato.
Non si tratta probabilmente di una delle migliori annate, ma certamente le bottiglie del 2014 regalano un bouquet aromatico interessante, pure se non sempre bilanciato al meglio.

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